Dio rivolge a ciascuno di noi una chiamata particolare: “Vieni e seguimi”, la sua voce si fa sentire quando siamo attenti ai segni dei tempi e alle chiamate che ci fa. La risposta alla chiamata di Dio è l'adesione al Suo Progetto d'Amore…” e lascianto tutto lo seguirono”, non una volta per sempre, ma si rinnova nella quotidianità in tutto ciò che facciamo per amore di Lui.
La risposta alla chiamata inizia in un certo momento della nostra storia e piano piano il cammino si fa. Questa esperienza fatta da ciascuno di noi si ripete nel cammino delle giovani formande della missione in Tanzania: Royce, Jesca, Tereza, Martina, Bernadeta, Magdalena ed Elizabeth, che sabato scorso 02/04 hanno fatto un altro passo nel cammino formativo nella Congregazione di noi Suore Piccole Missionarie Eucaristiche, entrando nel postulandato.
Con grande gioia la Madre Generale Patrizia Coppola, durante la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo di Bunda Monsignor Simon Masondole, e concelebrata dai Padri Leonardo e Adolfo, ha accolto la domanda delle giovani di iniziare questo cammino. Alla celebrazione erano presenti anche alcuni genitori delle ragazze, venuti da molto lontano, ma felici di condividere la gioia delle figlie.
Alla Scuola del Maestro Gesù, della sua Parola, della parola e dellʼ esempio di Madre Ilia, nostra fundatrice, queste giovani impareranno a stare con Gesù, ad annunciarlo, qui nella Chiesa di Bunda, a servizio della propria gente.
Questa tappa formativa è stata affidata in modo particolare alla Vergine Maria, modello di sequela e fedeltà. “ Mamma nostra, Stella mattutina, mostraci tu il cammino verò” ( M. Ilia).
La superiora generale, sr Patrizia Coppola, è in visita alla comunità della Tanzania. Il villaggio San Francesco, con le suore ei bambini, si è preparato ad accoglierla. Rientrerà in Italia il 12 aprile 2022.
L'essere missionario va ben oltre l'eloquenza delle parole o dei discorsi persuasivi; la missionarietà è come un movimento dinamico nella vita di chi, dopo aver sperimentato l'amore di Dio, non riesce più a contenerlo e sente il desiderio di far vivere a tutti la stessa esperienza. Questo impulso missionario nasce dal cuore ed è capace di toccare altri cuori, perché l'annuncio rivela Gesù e il suo amore.E’ proprio come ci insegna nostro padre Francesco “Predicate sempre il Vangelo, e se fosse necessario anche con le parole!”. E’ in questa dinamica missionaria che, quest'anno, la Missione della Tanzania ha condiviso la presenza di suor Marivone. Lei è venuta dal Brasile per una “missio ad tempus” e ha collaborato tantissimo in questa missione con il lavoro, ma soprattutto con la testimonianza. Senza la padronanza della lingua, ma con la lingua dell'amore, è stata un grande dono per la nostra fraternità, i bambini, le studentesse, le aspiranti e tutti coloro che sono passati qui in questo periodo. Sempre disponibile, con un sorriso sulle labbra, silenziosa e sempre pronta ad aiutare chi aveva bisogno, instancabile, ogni giorno facendosi pane spezzato per tutti, donando tutto per tutti.E così, con i suoi modi umili, pazienti e docili, ha conquistato tutti, ma soprattutto ha rivelato il Volto materno di Dio.Ora sta tornando in Brasile e lascia a ciascuno di noi la sua testimonianza che resterà sempre nel cuore.A Dio la nostra gratitudine per tutto ciò che è stata e che ha fatto per noi. Restiamo unite nella preghiera anche se a distanza.
“Venga, venga il Tuo Regno d’Amore”, venuta che accade nel silenzio, nel nascondimento, nel piccolo di ogni giorno, come il lievito nell’impasto, e che si manifesta anche nella Rigenerazione amorosa dell’ umanità, dove ciascuno fa l’esperienza che Dio è Amore , che ci è vicino e che si fa nostro cibo per aiutarci a percorrere la via d’amore e vivere l’esperienza del cielo già qui sulla terra. Ed è con questo desiderio della venuta del Regno, e di far si che Gesù sia sempre più conosciuto e amato, che nella quotidianità e nel poco che facciamo, cerchiamo sempre di “diffondere il bene per far conoscere che Dio è carità” ( M. Ilia). E cosi insieme alla cura dei bambini nello sviluppo fisico, educativo, affettivo, abbiamo anche l’attenzione alla formazione religiosa, che ha come scopo non solo quello di prepararli a ricevere i Sacramenti, ma di portare i bambini a conoscere “Gesù, il pane vivo disceso dal cielo.”(Gv 6,51), il Dio che ha dato la sua vita per amore nostro. E come non è possibile contenere nel nostro cuore la gioia che abbiamo sperimentato in questi giorni, oggi vogliamo condividere con voi un altro passo dei nostri bambini nel cammino della fede. Quattordici di loro hanno rescevuto i Sacramenti della Riconciliazione ( D. Adolf) e dell'Eucaristia (Vescovo Simon).
La celebrazione è stata semplice, bella e raccolta. C’era un'aria di serenità, i bambini erano raccolti e hanno vissuto profondamente questo momento particolare di grazia inesplicabile. I bambini hanno condiviso la gioia e l'emozione come hanno detto alcuni di loro "non dimenticherò questo giorno, sarà segnato per sempre nella mia vita", “Questo è il giorno più importante della mia vita”, "Voglio che Gesù viva sempre nel mio cuore", "Sono così felice".
E così, insieme ai bambini, abbiamo vissuto un momento di gratitudine a Dio che ci fa sperimentare sempre in modo nuovo il suo Amore.
Rigenerare nell'amore: la nostra missione e vocazione, un dono di Dio a Madre Ilia e a ciascuna di noi. Così dove stiamo, viviamo questo amore in modo semplice e silenzioso nel piccolo della quotidianità, attente ai segni dei tempi, servendo i piccoli in modo semplice, cercando di rispondere al dono che Dio ci ha fatto.Quando abbiamo iniziato la nostra missione qui in Tanzania, una delle prime constatazioni che abbiamo avuto è stata la svalutazione delle donne e la poca possibilità di sviluppo per le donne soprattutto nella formazione accademica, dovuta alla povertà economica e di mezzi.Così all’inizio della nostra missione abbiamo dato la possibilità ad alcune ragazze di realizzare il sogno di studiare e prendere il diploma di insegnante e infermiera.
Abbiamo fatto un progetto di accoglienza per ragazze, per aiutare coloro che non avevano la possibilita di concludere la scuola secondaria. Abbiamo iniziato con dieci e a questo progetto abbiamo dato il nome di “Sviluppo della donna”. Di queste, la prima ragazza di nome Catherine ha concluso gli studi e noi gioiamo e festeggiamo con lei questa conquista! Come un dono di Dio che, come nel Vangelo dei talenti, ha fruttificato.