LA FESTA DI SANT’ANTONIO
È indizibile quello che abbiamo visto e sentito qui a Oriximiná nel così chiamato “Círio de Santo Antônio”. Uno spettacolo di fede, approssimativamente 10.000 persone riunita alla margine del Fiume Trombetas in attesa dell’arrivo del Navio che trasportava l’Immagine del Santo Patrono della città, che veniva rivestito rivestito di gloria, risplendente di luce e di cori. Dietro l’immagine di Santo Antonio un cuore luminoso, enorme che ogni tanto faceva risorgere l’immagine di Cristo Misericordioso, che camminava in varia direzione… Davanti al santo quattro angeli (giovani vestiti di bianchi con lunghe ali) belli, che ogni tanto suonavano trombette. Tanta luce, tanto splendore! Il Navio, ripieno di devoti!
Affianco il Navio principale, altre navi, anche loro illuminate, e affianco a questi, altre barche minori. Lungo il fiume hanno distribuito circa 11.0000 candele che barcollavano nell’acqua: l’aspetto all’arrivo della notte era di una città luminosa in pieno fiume, lindíssimo!
In mezzo a tutto questo, uno spettacolo di fuochi di artifici, la nostra sensazione era di stare in piena spiaggia di Copacabana nel primo giorno del Nuovo Anno! E tutto questo in mezzo alla fede di tutto questo popolo che aspettava l’arrivo di santo Antonio e dopo l’ ha accompagnato fino alla piazza della Chiesa Principale. Durante il percorso tanta gente nelle case manifestavano la loro devozione al Santo con altari adornati davanti alle case. Tutto questo in clima di preghiera, canti e tanta gioia. Nella piazza per la messa campale quello che impressionava era vedere quella moltitudine, concentrata, raccolta per la partecipazione dell’Eucarestia.
Durante la Trezena di Santo Antonio, tutte le comunità partecipano nelle celebrazioni e processioni, e dopo la messa un “ristorante” con piatti tipici e cibo variegato, tutto preparato durante la giornata nella cucina della parrocchia. Durante la notte rappresentazioni di danze di gruppi “quilombolas” e gruppi danza che valorizzano la cultura dell’Amazonia. Tutto molto bello. La festa finisce soltanto il giorno 16. Pensate quant’energia ha tutta questa gente che celebra, lavora, serve e festeggia!
Noi, tutti i giorni offriamo la nostra collaborazione nella cucina. L’altro giorno nella nostra macchina, abbiamo trasportato un maiale e un’ ossata intera di mucca per essere tagliata a pezzi. Qui uno dei piatti tipici è la maniçoba: una specie di “fajolata” con carne di mucca e di maiale, condita non con fagioli, mais con foglia di mandioca, che diventa nera nera. L’altro piatto tipico è il munguzá, una specie di mingau con mais o riso…Un altro ancora è il tacacá; il vatapá di camerone, pesci della regioni e il famoso pato no tucupi. Il tucupi è un líquido extrato della mandioca al quale si accompagna una verdura che si chiama jambú. Infine, ci stiamo divertendo e crescendo nel conoscere i vari tipi in questi giorni, oltre lo scambio di esperienza con tutti quelli che lavorano nelle varie equipe: una provvidenza divina per conoscere la maggioranza della lideranza della Parrocchia in così poco tempo!
Chiediamo l’intercessione di Santo Antonio, al quale la gente qui attribuisce tanti inni, che interceda per noi, perchè la nostra missione possa favorire ancora di più la crescita della fede di questo popolo semplice, accogliente e fervoroso, disponendolo a andare in aiuto a tanti che restano al margine di questa ricchezza immensa.
Nostro abbraccio, nostro affetto e nostra costanti preghiera.
Ir. Cida,pme
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