Si è concluso il viaggio in Tanzania della superiora generale, sr Patrizia Coppola. E' rientrata il 6 marzo dopo due mesi di permanenza nel villaggio dei bambini a Bunda. Da gennaio 2021 è arrivata dal Brasile  anche suor Marivonne per sostenere il Villaggio che ora accoglie 54 bambini orfani e albini e circa 60 bambini che frequentano la scuola da esterni. 

Il tempo della quaresima, che ogni anno la Chiesa ci propone, è un tempo favorevole per poter far spazio a ciò che conta e vale davvero: alle relazioni che vivificano, che costruiscono condivisione, dialogo e amicizia con Dio e con “gli altri”: i fratelli.

Per la quaresima 2021 parte una iniziativa denominata “Il Girotondo della Solidarietà” organizzata con i ragazzi di Bagnoli (di età compresa tra 11 e 18 anni) e le loro famiglie; una iniziativa che ci accompagnerà alla Pasqua: alba del nuovo giorno.

L’iniziativa ha proprio lo scopo di realizzare un grande girotondo della solidarietà che ci faccia sentire tutti (bambini, ragazzi, giovani, adulti, anziani) una grande famiglia nella quale prendersi cura gli uni degli altri, dei vicini come dei “lontani” e in particolare dei “più poveri”.

Il “Girotondo della Solidarietà” si concentra attorno a tre parole conosciute, tre azioni, tre pratiche comuni anche ad altre religioni: preghiera, digiuno ed elemosina.

  • La preghiera: ogni giorno, chi lo desidera, riceverà un vocale di circa cinque minuti per pregare. Unirsi al “Girotondo della solidarietà” attraverso la preghiera vuole dire intercedere presso il Padre per i bisogni del mondo.
  • Il digiuno: non ha a che fare solo con il cibo, ma chiama in causa tutte le situazioni che in qualche modo rubano la nostra libertà e il nostro altruismo. Digiunare significa “tenerci d’occhio” e saper dire “stop” ad atteggiamenti di possesso e pretesa verso le persone, le cose, le situazioni. Ognuno può scegliere materialmente di privarsi di qualcosa, digiunare da abitudini, pensieri negativi e vigilare su di essi per prendere consapevolezza e fare spazio in sé a modalità e a ragionamenti nuovi.
  • L’elemosina è la conseguenza della preghiera e del digiuno: se abbiamo fatto spazio per ritrovare noi stessi, per ritrovare l’essenziale, Dio, che già è in noi, usciremo dal nostro egoismo e condivideremo quello che è nostro con i poveri. L’invito è a mettere, in un punto della casa, un piatto vuoto che aspetta generosità, monete, risparmi per saziare i bisogni dei più poveri (clicca sul link per scaricare e stampare il foglio, da poggiare nel piatto, che ricorda la partecipazione al girotondo della solidarietà: “fare spazio a Dio è saziare la fame del fratello” https://drive.google.com/file/d/1lRvhIUZIl94qJ3RBZIlAv-ck8lFfdMhg/view?usp=sharing).

Il 1 aprile 2021, giovedì santo, ci ritroveremo nella chiesa di Santa Croce – in via Ilioneo, 96 – per restituire un po' del bene che abbiamo ricevuto dalla vita, portando in busta chiusa e anonima il piccolo grande aiuto che siamo riusciti a preparare.

Chi è lontano e vuole raggiungerci con il suo gesto di generosità può fare un bonifico sul                                                                c.c. IT71  W030 6909 6061 0000 0156 332 della nostra Associazione: Associazione PMEL Via Ilioneo, 106  - 80124 Bagnoli- Napoli  Codice Fiscale: 95244010633 - precisando nella causale: “Girotondo della Solidarietà 2021”.

Tutte le donazioni verranno destinate a due bambini:

Tariq, un bambino di 5 anni, che vive in Ouagadougou in Burkina Faso con la madre poiché il papà li ha abbandonati.                           Benedetto, un neonato, abbandonato alla nascita ed ora affidato alle cure delle nostre suore, nel villaggio “San Francesco” in Bunda - Tanzania.

Ognuno si può unire al “Girotondo della solidarietà” e ricevere ogni giorno il vocale della preghiera inviando un messaggio WhatsApp al numero 3393568571 con il testo: “Ok, al girotondo della solidarietà”.

                                                   Suor Tiziana e il gruppo “Basta guardare il cielo”.

La nostra Congregazione in terra Africana quest΄anno ha accolto altre cinque adolescenti nel Progetto per lo sviluppo della donna. Sono venute a vivere con noi: Elisa, Liberata, Jevista, Merinda e Matrida, che formano con le altre un gruppo di dieci studenti. Tutte hanno iniziato l΄anno scolastico a fine gennaio nella scuola Secondaria  di Kunzugu, per completare i loro studi e avere la possibilità di sognare un futuro migliore.

In questa realtà non sempre è possibile avere il futuro che si desidera.

Sappiamo bene che la realizzazione dei sogni dipende anche delle possibilità che vengono offerte, per questo portiamo avanti questo progetto con l΄aiuto di Dio e con la generosità di tanti che come noi credono che queste ragazze possono avere un futuro migliore.

                                                                                                   suor Jenniffer

Il Messale Romano è determinante per comprendere il senso profondo del mistero eucaristico a partire dalla sua concreta celebrazione: “la migliore catechesi sull’Eucaristia e la stessa Eucaristia ben celebrata”. Nella celebrazione, l’esperienza concreta precede sempre la riflessione su di essa. Da ciò deriva la necessita, per coglierne il senso profondo, di introdurre direttamente alle modalità con cui il rito avviene.  

La prima conseguenza importante di tale approccio alla mistagogia e quella per cui il tempo nel quale avviene l’esperienza celebrativa non deve coincidere con quello in cui se ne può e se ne deve parlare. Il momento della Messa e quello della catechesi non sono sovrapponibili e interscambiabili fra loro, ma sono ambedue necessari. La spiegazione del “che cosa” si celebra e del “come” partecipare ad un rito deve avvenire altrove rispetto all’accadere del rito.

La seconda conseguenza dell’approccio mistagogico e relativa all’importanza di intrecciare i diversi momenti formativi intorno al centro celebrativo. Alla ricerca di un metodo formativo rispettoso della natura dell’Eucaristia e della pratica iniziatica che essa richiede, si propone di articolare la catechesi mistagogica sull’Eucaristia intorno a tre verbi: introdurre, esercitare, riprendere.

  1. Per entrare nell’esperienza viva e fruttuosa della celebrazione eucaristica è importante introdurre al senso globale del rito eucaristico e alle modalità con cui esso avviene. È necessario che si conosca cosa si deve “fare” nel rito, cosi da potervi partecipare in modo adeguato.
  2. A celebrare si impara celebrando e l’attenzione all’atto celebrativo è la porta di ingresso alla capacita di celebrare. La celebrazione proporre forme di esperienza rituale nell’itinerario catechistico ed ha una intrinseca rilevanza pedagogica nell’incrocio dei gesti sacramentali del rito con i gesti simbolici della vita.
  3. Per lasciarsi plasmare dal rito non e sufficiente la sua sola esecuzione puntuale. L’esercizio rituale va accompagnato con la capace di rileggere l’esperienza vissuta in relazione agli eventi salvifici narrati dalle Scritture e in relazione agli eventi della vita che dal sacramento si lasciano illuminare.

                                                                                                        don Franco Bartolino

"Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia". ( Lc.2,12 )

Carissime sorelle,

nel Vangelo della messa della notte di questo Santo Natale 2020 è risuonato per noi, come per i pastori, l'invito a riconoscere il Messia atteso, il Verbo incarnato, il Salvatore del mondo nella figura di un bambino povero, debole, impotente, "avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia".

Il "segno" è l'umiltà di Dio, è l'amore con cui Egli ha assunto la nostra fragilità, i nostri limiti, i nostri desideri.

Il "segno" è un Bambino piccolo, che si lascia toccare, che ci guarda con occhi pieni di tenerezza e chiede il nostro amore...

" Ascolta figlia mia, i vagiti del Redentore, intendine il profondo significato e le forti aspirazioni che ti suggeriscono" (Lampade viventi pag. 65).

Quanto bisogno di tenerezza ha oggi il mondo e noi non possiamo essere indifferenti.

Il Natale del Signore ci spinge a fare come Lui.. "seguire la piccola via" (M. Ilia) scendere, abbassarsi, consegnarsi...con mansuetudine, mitezza, bontà.

" Questo per voi  il segno..." Segno di speranza, segno di amore, segno di vita nuova.

E noi siamo segno della tenerezza di Dio per i fratelli  tutti?

Auguri di un santo e sereno Natale, il Bambino Gesù ci benedica.  sr Patrizia

Su di noi

Nel nostro nome "Piccole Missionarie Eucaristiche" è sintetizzato il dono di Dio alla Congregazione. Piccole perchè tutto l'insegnamento di Madre Ilia sarà sempre un invito di umiltà, alla minorità come condizione privilegiata per ascoltare Dio e gli uomini.
80124 Bagnoli, Napoli
[+39] 0815702809
suorepme@piccolemissionarie.org

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