La comunità di Fossacesia ha salutato le suore che, dopo nove anni  di presenza e collaborazione in parrocchia e nel paese abruzzese, sono pronte a partire. Lasciano una comunità attiva dal punto di vista liturgico e pastorale, dove tanti laici impegnati rendono il loro servizio. Con gratitudine il parroco don Leo De Rosa ha celebrato la S. Messa di ringraziamento  lunedì 6 luglio nella Chiesa di San Donato martire, erano presenti in tanti. Anche il Sindaco, Enrico di Giuseppeantonio, ha voluto ringraziare le suore a nome della città di Fossacesia con una targa ricordo.

Sono stati anni intensi durante i quali si sono avvicendate diverse suore: suor Claudia Corsaro, suor Liberina Schiano, suor Anna Cazzato, suor Marianna Liguoro, suor Maria Paragliola, suor Consiglia Grande, suor Rosanna Schiano di Scioarro... e ognuna ha lasciato un segno nella comunità. Lorenza, una delle ragazze del gruppo dei giovani, le ricorda una ad una sottolineando di ognuna la caratteristica e soprattutto l'amore e la disponibilità. Nella sua lettera, consegnata a suor Marianna e suor Maria, ha parole di riconoscenza e gratitudine per le suore e tutta la congregazione: "Avete accompagnato la nostra comunità con amore, vi ho sempre visto dare il massimo in tutti i compiti che avete svolto, dalle messe alle adorazioni, dai giovani agli anziani, al Buon Samaritano e al gruppo dei giovani, dalle Messe al mare a quelle di villa Scorciosa, ai campi scuola e alla Caritas. Ecco voi eravate in tutto ciò che la parrocchia porta avanti e siete sempre riuscite a dividervi i diversi compiti seguendoli con impegno e costanza. [...]Mi avete fatto conoscere la storia di Madre Ilia...mi avete trasmesso l'importanza di "una parola che conquista, trasforma, eleva", mi avete aperto la porta di casa sempre...".

Suor Aparecida e suor Tiziana  in questi giorni, dal 10 al 14 giugno 2020, sono nella parrocchia Maria SS e San Pio X

del Lido di Fondi (Latina). Qui le due suore, che hanno collaborato nel mese di febbraio alla missione popolare parrocchiale,

animano con momenti di catechesi e evangelizzazione le Giornate eucaristiche in occasione del Corpus Domini.

Quest'anno le giornate coincidono con le celebrazioni di S. Antonio che è stato un innamorato dell'Eucaristia.

Papa Franceasco, nella giornata Mondiale dell'Ambiente che si celebra oggi,  scrive al presidente della Colombia Marquez. Infatti, è a Bogotà che  si sarebbe dovuta celebrare questa giornata e l'avvio di un anno speciale per il creato,  a cinque anni dalla pubblicazione della Laudato sì.

"La protezione dell'ambiente, della biodiversità, riguardano tutti"  e non possiamo restare più indifferenti davanti ai crimini nei confronti della nostra Madre Terra. "Non possiamo pretendere di essere sani in un mondo che è malato", dobbiamo avere il coraggio di cambiare i nostri stili di vita e fare scelte sostenibili, perchè ci possa essere futuro per le nuove generazioni."Empieza ya", così nella "Laudato sì" papa Francesco esorta a iniziare subito, "inizia ora"! Dalle piccole scelte quotidiane; dalle tre R: ricicla, riutilizza, riduci alla denuncia e alla presa di posizione davanti a modelli di produzione che distruggono l'ambiente perseguendo interessi economici a qualsiasi costo.

 

 

 “La vita dopo la pandemia” è il piccolo libro pubblicato il 13 maggio 2020 che raccoglie i pensieri, le riflessioni di papa Francesco. Otto interventi durante questo tempo di pandemia, che vanno dall’adorazione del 27 marzo in una piazza S. Pietro spettrale alla Catechesi durante l’Udienza generale per la 50^ Giornata mondiale della Terra.

Ci siamo ritrovati tutti nel Messaggio Urbi et orbi durante il momento di preghiera, che apre le riflessioni. ”Una tempesta inaspettata e furiosa” ci ha sorpreso…L’esperienza che abbiamo vissuto in questi mesi ci ha spiazzato, ha fatto saltare le nostre tabelle di marcia, i nostri ritmi serrati e ci ha costretti a fermarci in un lockdown lungo due mesi…Un’esperienza surreale che mai avremmo immaginato di vivere. Ci siamo tutti scoperti più fragili e vulnerabili. Impotenti. Noi così sicuri di poter “rimanere sempre sani in un mondo malato”. Abbiamo misurato la nostra indifferenza nei riguardi delle sofferenze altrui, dei popoli oppressi dalla fame, dalle guerre, dalle epidemie… Ora ci siamo ritrovati noi dall’altra parte: i colpiti, i feriti e ci fa effetto tutto questo!

Il papa esorta ancora una volta ad una conversione ecologica integrale. Invita a bandire egoismo, indifferenza, divisioni e a lasciarsi contagiare dall’annuncio della Pasqua: “Cristo, mia speranza, è risorto”. E la speranza viene “dalla vittoria dell’amore sulla radice del male”,  viene anche dai tanti uomini e donne che, di fronte all’emergenza  sanitaria, hanno scelto di essere generosi, di offrire una “una testimonianza di cura e amore al prossimo fino allo stremo delle forze”. Il pensiero, nel messaggio Urbi et orbi della domenica di Pasqua, è rivolto ai medici, agli infermieri, agli operatori sanitari, e a tutte quelle categorie costituite da gente semplice, che normalmente non fa notizia, ma che offrono il loro servizio nel silenzio e nell’anonimato.

Un’attenzione particolare papa Francesco la rivolge ai senza fissa dimora e ai venditori dei giornali di strada, che fanno conoscere la loro realtà sofferta, ma piena di speranza.  Grazie a giornali come Scarp de’ tenis tanti homeless hanno una vita più dignitosa. E poi il sostegno e l’incoraggiamento ai movimenti popolari - “l’esercito degli invisibili”, che attraverso la solidarietà, l’impegno, il senso di comunità -  operano con la consapevolezza   “che nessuno si salva da solo” e che “non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme”. Ora, forse,  più diffusa in ognuno di noi .

Cosa può significare tutto questo a livello personale, ecclesiale, sociale? …Quali scelte può ispirare? Abbiamo bisogno, come già papa Francesco sottolineava nell’Evangelii Gaudium, di ritornare ad annunciare Cristo risorto. Abbiamo bisogno di riscoprire  la forza della preghiera, di credere nella forza dello Spirito, capace di riorientare il nostro agire. Dobbiamo imparare a fare rete, ad agire insieme, superando le divisioni, le competizioni e l’egoismo. Un compito arduo anche per noi cristiani, spesso intenti a curare e difendere i nostri spazi e territori. Troppo abituati a volere l’esclusiva anche nel fare il bene. E poi un altro criterio di azione: “Pensiamo coraggiosamente fuori dagli schemi!”. Riuscire ad agire con più audacia, uscendo dal comodo e rassicurante criterio “del si è fatto sempre così”.  Perché, e sono ancora le parole di papa Francesco: “dopo quello che abbiamo passato quest’anno, non dobbiamo aver paura di avventurarci in nuove strade e proporre soluzioni innovative”.

                                                                                                                                                                                                                          sr Viola Mancuso, pme

Il progetto solidale di realizzazione di mascherine si allarga sempre più... Una rete di volontari, soprattutto donne, che arriva fin in Calabria. Infatti, al gruppo di suore che si sono attivate in piena emergenza coronavirus per realizzare le mascherine, si sono unite volontarie e amiche dell'associazione Pmel del nostro territorio, ma anche le sarte della ditta Davida Sposa. Le giovani donne e la loro titolare Karma, hanno scelto di sostenere il progetto ⧣Tidonounamascherina, offrendo gratuitamente generosità il loro tempo e la loro competenza. A loro è stata affidata la fase della cucitura di una quantità di mascherine, di cui una parte sarà distribuita in Calabria.

"Stiamo incontrando la generosità di molti, che a diverso titolo e con competenze diverse, ci danno una mano a portare avanti questo progetto".

Su di noi

Nel nostro nome "Piccole Missionarie Eucaristiche" è sintetizzato il dono di Dio alla Congregazione. Piccole perchè tutto l'insegnamento di Madre Ilia sarà sempre un invito di umiltà, alla minorità come condizione privilegiata per ascoltare Dio e gli uomini.
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