Suor Zilma Cavalcante è stata in Italia per circa un mese. E’ stata una bella occasione per conoscerci e condividere il nostro cammino. Prima di partire, il 12 maggio u.s., le abbiamo rivolto alcune domande per il nostro sito.
Tu sei brasiliana e in questo momento sei missionaria in Perù…Da quanto tempo operi in questo Paese? Sono in Perù da nove anni, dal 2007.
Quando sei entrata a far parte della Congregazione? Ho iniziato il mio cammino nel 1990…Ho vissuto nelle diverse comunità brasiliane: a Barretos, prima della professione perpetua, poi Olimpia, Orinhos, Canitar.
Parliamo della missione in Perù…Com’è la situazione politica e socio-economica del Paese? La situazione politica non ha una chiarezza ed è molto conflittuale. Il prossimo 5 giugno ci sarà il ballottaggio tra Pedro Pablo Kuczynski, di Peruanos por el Kambio, e la populista Keiko Fujimori, considerata la favorita. Dal punto di vista sociale il popolo è sempre più povero anche se il Perù è un paese ricco per molti aspetti: è ricco di miniere di rame, di oro. Gode di una posizione geografica favorevole: ha tre situazioni climatiche ben definite: la selva, la sierra, la costa…Tutte e tre danno buoni frutti: le coltivazioni di fiori, di verdura, di ortaggi, di patate di cui esistono più di 20 mila specie; la costa è molto ricca di pesce. Ci sono le condizioni per migliorare a livello economico, se le multinazionali smettono di sfruttare e beneficiare delle sue risorse…il popolo non partecipa a questo sviluppo ed è sempre più povero ed escluso dal progresso e dalla ricchezza.
La gente come accoglie l’annuncio della fede? Il popolo peruviano ha una religiosità molto forte. Accetta bene il Vangelo e ne ha un rispetto molto grande, ma nello stesso tempo accoglie la superstizione, il sincretismo, lo spiritismo. C’è l’accoglienza del sacro, ma manca la chiarezza di ciò in cui si crede. Qualche tempo fa è morta una bambina e la famiglia credeva fosse stato uno spirito cattivo… C’ è bisogno di un lavoro molto grande per purificare la fede dalle forme superstiziose.
Nelle scuole è previsto l’insegnamento della religione? Sì, è previsto l’insegnamento della religione cattolica, che è religione di Stato. Ma quando i giovani finiscono la scuola si allontanano sia dalla Chiesa, sia dalla religione. Questa educazione non è incisiva, né significativa nella vita delle persone. Ricevono i sacramenti, poiché così prevede il percorso di educazione religiosa, ma manca la perseveranza, e anche la consapevolezza. Le suore vanno nelle scuole per un lavoro vocazionale, giornate con i giovani. E’ necessario puntare su una crescita umana e di fede, ma il cammino è lungo.
Cosa sognano i giovani peruviani? Il loro obiettivo, e anche quello dei genitori, è completare il ciclo di studi con l’università, tutte le loro energie e risorse sono investite nel raggiungere questo traguardo. Ma non hanno un progetto di vita definito…
Com’è cambiato in Perù in questi anni? C’è stato un cambiamento molto grande a livello sociale. Sono entrate nel Paese diverse multinazionali, a Lima trovi tutto: cinema, attività commerciali, centri commerciali. Ma Lima non è il Perù: chi conosce la capitale non conosce il Paese. A livello tecnologico c’è stato uno sviluppo dal 2007 nelle grandi città, una crescita molto grande nell’uso del cellulare, i giovani frequentano internet…lo utilizzano per studiare, anche se acritica. Ma nei pueblo, nei villaggi sopra le montagne, la situazione è tutt’altra, molti non hanno mai visitato la città! Villaggi come Ambo dove noi viviamo, che è una cittadina già più grande, non hanno acqua potabile, spesso è sporca…piena di terra.
Qual è la speranza di questo popolo?
Il Perù è un paese ricco di risorse -come dicevo sopra – ma c’è anche tanta corruzione nel governo. Le Multinazionali vengono da fuori, sfruttano le miniere di rame, di oro, e lasciano gli effetti negativi di questo sfruttamento: l’inquinamento causato dal mercurio nei fiumi… L’Italia sta cercando di realizzare un progetto di risanamento delle aree inquinate.C’è una lotta molto forte a livello sociale: il popolo non riceve il giusto salario, le ricchezze vanno fuori dal Perù e tutto questo non si traduce in uno sviluppo reale per la gente.
In Perù è ancora attivo Sendero luminoso…Il movimento terroristico ha delle radici profonde, ma la violenza non è mai la strada migliore per crescere. Sono nati gruppi diversi anche per contrastare Sendero Luminoso, ma usano sempre la violenza. Tutti questi movimenti poi hanno trovato nel mercato della droga, nel narcotraffico una modalità per finanziarsi.
Quale significato ha la presenza delle piccole missionarie eucaristiche in Perù? Siamo presenza di Dio, condividiamo la loro vita, la loro realtà…La sfida grande è accogliere la religiosità popolare, le forme di pietà popolare e accompagnare verso una fede più matura e solida. Il papa parla tanto della pietà popolare come “mistica del popolo”!
La Chiesa riesce ad essere incisiva? La Chiesa è una presenza significativa… I peruviani chiedono la celebrazione della Messa per ogni occasione: morte, matrimonio, nascita…ma i sacerdoti sono pochi e le distanze sono grandi e a volte le zone sono difficili da raggiungere. I laici e i catechisti fanno un lavoro molto bello con il pueblo: riuniscono la gente, pregano insieme ad essa, incontrano i catechisti…e il sacerdote quasi sempre non c’è. Bisogna dare molta fiducia ai laici, la loro opera è preziosa, poiché il sacerdote riesce a raggiungere una volta al mese o una volta l’anno le comunità parrocchiali nei villaggi.
Quale progetto solidale che state promuovendo? Abbiamo dato vita ad una sorta di studentato per ragazze. In Perù le famiglie, che non hanno disponibilità economica, preferiscono far andare avanti negli studi i figli maschi. Così accogliamo le ragazze offrendo loro vitto e alloggio e sostenendo le spese scolastiche; le famiglie contribuiscono con i frutti della terra, secondo le loro possibilità. Al momento riusciamo a sostenere sei ragazze, ma potremmo accoglierne molte di più nella casa.
Domani riparti per il Perù…cosa porti con te di un mese in Italia? La cosa più preziosa è stato l’incontro con le suore anziane, è stata un’esperienza molto forte…Sono esempio di fedeltà, di perseveranza e sono uno stimolo a continuare a vivere per il Signore. Ho incontrato alcune delle suore più anziane in Brasile quando sono venute in visita, ricordo suor Raffaelina quando ero novizia e tra le suore che non ci sono più un ricordo particolare va a suor Luciana…se sono Piccola Missionaria Eucaristica lo devo a lei. Qui in Italia ho visto le radici della Congregazione, è una cosa edificante e mi fa intravvedere e sperare il cammino futuro…! Un’altra esperienza profonda ed emozionante qui in Italia è stata la celebrazione del 7 maggio con la lettura del decreto di venerabilità di Madre Ilia. Riflettevo che se madre Ilia ci è riuscita, la santità è cammino possibile anche per me, per tutti. L’Italia poi è molto bella con una diversità di paesaggi…il mare, la montagna, il verde. Ci sono molte bellezze naturali e archeologiche da visitare.
Grazie suor Zilma buon viaggio e buona missione!
A cura di v.m
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