La parabola del Padre misericordioso, è stata definita “il cuore del Vangelo" e il suo obiettivo è di far cambiare idea su Dio diverso da quello in cui abbiamo sempre creduto.
Un padre aveva due figli. Se ne va, un giorno, il più giovane, ma pretende l'eredità, come se il padre fosse già morto per lui infatti non doveva avere una grande considerazione del padre. E così, il padre divide tra i due figli l'eredità e lascia partire il figlio minore. Il fratello maggiore, invece, continua la sua vita tutta casa e lavoro. Anche lui non doveva avere una bella opinione del padre infatti lo considerava un padre padrone al quale si doveva ubbidire e sottomettersi per dovere.
È la parabola del non detto, dove all'inizio nessuno parla; infatti per metà parabola nessuno dice nulla, eccetto la frase iniziale del minore.
La parabola cambia verso quando i personaggi iniziano a parlarsi. Entrambi hanno una pessima idea del padre. Il primo figlio pensa che la vita sia puro divertimento ma comprende a sue spese che non è così. Allora «ritornò in sé», prima era “fuori di sé” e decide di tornare.
Il figlio comincia a pronunciare la confessione che aveva preparato, ma non riesce a portarla a termine. Il padre non si preoccupa se il figlio si sia pentito, non lo lascia parlare, lo abbraccia stretto, gli impedisce gesti penitenziali ed espiatori e così gli dona il suo perdono gratuito.
Per Dio smarrire anche un solo figlio è una perdita infinita; Egli è un padre che non rinfaccia, ma abbraccia; non sa che farsene delle nostre scuse, perché il suo sguardo non vede il peccato del figlio, guarda oltre. Nessun rimprovero, nessun rimpianto, nessun rimorso: è tempo di festa! Dio non è giusto, è di più: è esclusivamente amore, è misericordia: c'è da impallidire davanti a un Dio così.
don Franco Bartolino
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