Ci troviamo durante l'Ultima Cena e Gesù ha appena fatto un ultimo tentativo con Giuda: tentativo fallito. È vero: Gesù ha fallito con Giuda, ma proprio in questo fallimento ha manifestato chi è Dio: amore incondizionato concesso a tutti. Anche a chi non lo vuole, a chi non se lo merita, a chi tradisce, a chi lo rifiuta. Dovunque c'è amore disinteressato lì c'è Dio. Questo è amare gratuitamente, senza chiedere, senza aver pretese.
Poi il Vangelo arriva al culmine: "Come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri". Ci penso e ci ripenso anche perché mi piace davvero il "come" di Gesù. Se voglio amare per davvero, se voglio riempire il mio cuore di passione, è a quell'amore che devo guardare. A volte ci nascondiamo dietro lo slogan “basta che è amore”, ma in realtà dovremmo domandarci se quell'amore è amore che salva, se tocca davvero la qualità delle cose o è solo una brutta imitazione di ciò che dovrebbe essere l'amore.
Sto tentando di amare come Gesù? Sto tentando di amare nella verità, senza menzogne, senza calcoli e senza aspettarmi nulla? Sto tentando di amare con tutta l'intelligenza del cuore. Mi piace davvero questo "come" di Gesù, perché non solo ci dice che Lui è il modello dell'amore ma è e pure la fonte! Modello perché ci mette davanti agli occhi il capolavoro a cui dobbiamo tendere, ma soprattutto ci dice che Lui è la fonte del mio amore. Amo perché mi sono sentito investito dal Suo amore e che mi ha cambiato la vita. Mi dono perché ho percepito la Sua passione infinita per me. Condivido perché in Lui mi sono ritrovato fratello. Perdono perché il suo amore mi ha rimesso a nuovo e rialzato dai miei fallimenti.
Questo è davvero fantastico, perché ci ricorda che l'amore cristiano non parte da uno sforzo titanico, ma dallo stupore di un Amore eccedente da cui mi trovo investito. La vita cristiana è l'esperienza di questo anticipo gratuito e sorprendente dell'amore, che non posso tenere per me, che devo condividere, che devo donare perché l'ho ricevuto come un dono e non posso tenerlo per me e tutti sapranno che siamo discepoli del Risorto.
don Franco Bartolino
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