Giovanni aveva annunciato un Messia giustiziere che avrebbe punito severamente i peccatori, invece Gesù offre il suo amore a tutti. Dio non giudica, non condanna ma ama tutti e il Battista, di fronte al volto di un Dio inaspettato, va in crisi. Giovanni è perplesso: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Gesù non entra in polemica ma si riferisce ai fatti: «Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: i ciechi recuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti resuscitano, ai poveri è predicata la buona novella». È una crisi di fede che investirà anche i discepoli, quando si scontreranno con l'esperienza di un Messia perdente e umiliato. Gesù portava scandalo e lo porta ancora oggi: non stava con la maggioranza, ha cambiato il volto di Dio e le regole del potere, ha messo l'uomo prima della legge. Gesù elogia Giovanni: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento?». Che cosa siete andati a “vedere”, non a “imparare” perché Dio si mostra, non si dimostra. È giunto il tempo di fare piazza pulita di tutte le immagini false di Dio che ci portiamo dentro, di tutti i nostri desideri che appiccichiamo a Lui. Abbiamo bisogno di interrogare le nostre pretese su Dio alla luce del Vangelo, purificando le immagini strampalate di Lui che ci portiamo dentro. Se siamo capaci di rendere la vita più umana a qualcuno che non ce la fa da solo, allora quella persona capirà chi è il Signore che noi cerchiamo di amare e di incarnare.
don Franco Bartolino
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