Nel Vangelo di Luca l'annuncio è portato a Maria. Secondo il vangelo di Matteo, invece, l'angelo parla a Giuseppe: non una parola sul sì di Maria e nessuna sosta da Elisabetta. Se sovrapponiamo i due Vangeli, scopriamo che l'annuncio è fatto alla coppia perché Dio ha avuto bisogno del sì di Giuseppe e del sì di Maria. Giuseppe trova incinta Maria ed è sconvolto: come dargli torto. Deve essere stato difficile per Giuseppe dover accettare di trovarsi davanti alla gravidanza della ragazza che amava. Si sarà sentito ferito, tradito. Secondo la legge avrebbe dovuto denunciarla e quindi condannata a lapidazione. Giuseppe decide quindi di lasciare Maria per rispetto non per sospetto e lo fa perché è “giusto". Nella Bibbia giusto è chi è fedele alla Legge e Giuseppe non obbedisce alla legge ma al suo cuore, lascia che la corazza della legge sia scalfita dall'amore. «Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva comandato e prese con sé sua moglie». Ecco il cristianesimo: assumersi la responsabilità di quello che accade. Dio sceglie Giuseppe perché è pronto a rallentare e a trovare il tempo per sognare, per riconoscere la Sua volontà. L'angelo ha per Giuseppe le stesse parole che furono per Maria: «Non temere». Dio invita Giuseppe a entrare nel Suo progetto per introdurre suo Figlio nella stirpe di Davide secondo la promessa. Che bello vedere che la storia di Maria e Giuseppe sia iniziata dentro questo identico invito: "Non temere". Nella nostra vita ingarbugliata Dio ci invita a non temere e per il coraggio di Giuseppe, Egli, il Signore Dio, avrà un Figlio tra gli uomini.
don Franco Bartolino
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