«Ecco il sangue dell'alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!»

E’ così che Mosè conclude il rito dell’alleanza stabilito tra Dio e il suo popolo, che peraltro ha giurato fedeltà al patto stabilito, e che purtroppo, non è riuscito a mantenerlo, né a parole né nella vita (cfr. Es 24.3-8). E’ dalla parte del Signore che l’alleanza, non solo è stata mantenuta, come si è compiuta definitivamente nel sangue di Gesù, l’agnello senza macchia: «Venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d'uomo, cioè non appartenente a questa creazione. Egli entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna» (Eb 9,11-15).

Ecco perché la nostra vita deve diventare una liturgia continua di azione di grazie. Il Signore ci ha redenti “per sempre”, non ha giocato con noi. Il suo Corpo e il suo sangue continuano tutt’oggi a dare significato alla nostra esistenza e attraverso di essa all’esistenza del mondo, dove, ogni giorno Egli si immola attualizzando la redenzione, rendendoci partecipi dell’alleanza eterna, in comunione di fede e di amore. «Mentre mangiavano, prese il pane e lo diede loro, dicendo: “Prendete, questo è il mio corpo”.

Ecco perché è espressiva l’uscita di tutta la Chiesa che segue il Signore in processione in questa giornata santa: siamo il popolo della Nuova ed Eterna alleanza; siamo non solo testimone della Sua Eucaristia, ma continuità di quella unica messa pasquale che attraversa la Storia, i secoli, le generazioni; che accompagna l’evoluzione e le grandi trasformazioni del mondo, perché il disegno del Padre è fare di Cristo il cuore del mondo(cfr. Ef 1,3-10).

Allora, anche oggi, con tutta la Chiesa domandiamo a Cristo: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?»(cfr. Mc 14,12-16.22-26). Ed è sempre precisa la risposta del Signore, e vedremo il compiersi delle sue parole se veramente ci crederemo in essa. E ancora una volta, vedremo con i nostri occhi il dispiegarsi di quelle mani che spezzano, benedicono e  dona interamente Sé stesso per noi, facendo di noi corpo del Suo Corpo, sangue del Suo sangue, vita della Sua Vita.

Con ragione allora, anche noi, possiamo cantare con il salmista: «Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?» (Sl 115).

 

 

 

 

 

 

Aggiungi commento

Inviando un commento accetti le politiche di privacy di piccolemissionarie.org
Informativa sulla privacy


Codice di sicurezza
Aggiorna

Su di noi

Nel nostro nome "Piccole Missionarie Eucaristiche" è sintetizzato il dono di Dio alla Congregazione. Piccole perchè tutto l'insegnamento di Madre Ilia sarà sempre un invito di umiltà, alla minorità come condizione privilegiata per ascoltare Dio e gli uomini.
80124 Bagnoli, Napoli
[+39] 0815702809
suorepme@piccolemissionarie.org

Privacy Policy

Privacy Policy

Ultimi articoli

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter