La ribellione, propria della natura umana caduta nel peccato della disubbidienza, accompagna la storia dell' umanità, dalla quale cogliamo ogni giorno le conseguenze.
Il Signore però non si lascia vincere in generosità e alla sordità del suo popolo suscita sempre, in mezzo ad esse, i suoi profeti:
«Figlio dell’uomo, io ti mando ai figli d’Israele, a una razza di ribelli, che si sono rivoltati contro di me. Essi e i loro padri si sono sollevati contro di me fino ad oggi. Ascoltino o non ascoltino, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro». (Cfr. Ez 2,2-5).
La vocazione dei profeti intanto è quella di preparare il cammino e i cuori degli uomini alla Parola del Dio Vivente, il Figlio Suo, il quale ha portato a compimento la risposta d'amore del Padre alla sordità del suo popolo, attraverso la sofferenza.
"Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d'intorno, insegnando" (cfr. Mc 6,1-6).
È Lui, il Figlio dell'Uomo, che umilmente continua percorrendo i villaggi del mondo e dei cuori, donando gratuitamente il messaggio di salvezza.
È Lui, Parola viva che bussa alla porta dei nostri cuori per distribuire la Grazia, dono che sostiene la nostra debolezza e allo stesso tempo, apri il cammino del Regno di Dio.
E beati noi, se come Paolo, fedele all'ascolto del Signore, annunceremo nella nostra carne , il mistero della Bontà incommensurabile del Dio che è amore.
"Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte" (2Cor 12,7-10).
suor Maria Aparecida Da Silva
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