Da prete, mi capita spesso di giungere a fine giornata con il desiderio intenso di ritagliarmi un po' di spazio “per me”, per dedicarmi non solo alle consuete attività pastorali, ma anche al mio ricupero fisico, mentale e spirituale. E teorizzo pure la legittimità di questi “stacchi”: è vero che devi essere una persona dedita agli altri, ma se ogni tanto non ti prendi i tuoi momenti per ricaricarti, non solo non sei più di utilità a nessuno, ma addirittura potresti fare danni, perché sei nervoso e poi rispondi in maniera inadeguata a chi ti cerca perché ha bisogno anche solo di parlare con te.  Questa teoria, poi, è perfettamente supportata dal brano di Vangelo di oggi, nel quale Gesù invita i Dodici di ritorno dalla missione a ritirarsi con lui in disparte, in un luogo deserto, e riposarsi un po'. Sarebbe troppo comodo, tuttavia, far terminare la lettura di questo brano proprio a metà del versetto 31! Il discepolo onesto, del Vangelo non legge solamente le parti che interessano a lui: lo legge nella sua interezza e cerca di viverlo in pienezza anche quando non piace; anche quando la vita di ogni giorno ti dimostra che il tempo a disposizione per te stesso è poco, perché la gente non sta a calcolare quando è il tuo momento di riposo. Ma questo non vale solo per noi preti. Anzi, vale ancora di più per chi ha una vita meno “privilegiata” della nostra. Penso, ad esempio, a un genitore che torna a casa stanco morto da una giornata di lavoro, e invece di gettarsi sotto la doccia, mangiare in tranquillità e godersi un po' di pace davanti alla televisione, è costretto a mettere pace tra i due bambini che litigano, oppure deve uscire nuovamente per la famigerata “assemblea condominiale”; penso a una donna che deve correre tutto il giorno per accudire il marito gravemente malato e alla sera, esausta, riceve la telefonata dell'anziano genitore che ha urgente bisogno di lei perché non riesce ad addormentarsi. Come rispondiamo, a chi viene nuovamente in cerca di noi anche se stanchi e affaticati? Con un profondo senso del dovere o un'inutile e dannosa reazione di rabbia? Oppure, come il Maestro, proviamo “compassione” per le necessità dell'uomo, chiunque esso sia? Quando sono andato a leggermi l'etimologia della parola “compassione” e ho notato con una certa sorpresa che qualcuno la rimanda alla parola greca “simpatia”, devo dire che io di compassione “simpatica” per chi mi impedisce di avere dei legittimi spazi di riposo ne nutro veramente poca, per cui, se questo è l'atteggiamento del Maestro, ho ancora molto da fare per cercare di essere simile a lui. E quello che mi colpisce è che per essere come il Maestro non sembra che occorra fare molte cose: lui scende dalla barca e non fa miracoli, non guarisce malati e non compie alcun rito. Solamente, prova “compassione” e “si mette a insegnare molte cose”. Per essere uomini e donne dediti agli altri, allora, serve una cosa sola, necessaria e previa a tutte le altre: occorre “compassione”, occorre condividere le sofferenze degli altri. Occorre un atteggiamento di “simpatia” verso coloro che stanno peggio di noi: e questo, anche quando siamo stanchi morti e avremmo il legittimo desiderio di chiudere il mondo fuori dalla porta di casa nostra, di spegnere il cellulare e lasciare che i nostri pensieri e le nostre preoccupazioni vaghino il più possibile lontano da noi. Possiamo, quindi, riposare, quando ne abbiamo bisogno? Altroché, ed è doveroso farlo, perché non solo ci è necessario, ma è un nostro diritto; ma a condizione che non ci dimentichiamo mai di avere “compassione” per chi sta peggio di noi: il Maestro, con noi non l'ha mai fatto e credo che non lo farebbe mai.

 

 

Aggiungi commento

Inviando un commento accetti le politiche di privacy di piccolemissionarie.org
Informativa sulla privacy


Codice di sicurezza
Aggiorna

Su di noi

Nel nostro nome "Piccole Missionarie Eucaristiche" è sintetizzato il dono di Dio alla Congregazione. Piccole perchè tutto l'insegnamento di Madre Ilia sarà sempre un invito di umiltà, alla minorità come condizione privilegiata per ascoltare Dio e gli uomini.
80124 Bagnoli, Napoli
[+39] 0815702809
suorepme@piccolemissionarie.org

Privacy Policy

Privacy Policy

Ultimi articoli

Newsletter

Iscriviti alla nostra newsletter